“Il Piano varato dalla Regione Campania per eradicare la tubercolosi e la brucellosi è stato discusso a più riprese con i rappresentanti degli allevatori nei vari incontri svolti presso gli uffici regionali e le aziende. Il piano è stato condiviso con il Ministero della Salute ed è stato integrato con le osservazioni del Centro di Referenza Nazionale per le brucellosi di Teramo, per arrivare ad una formulazione che, partendo dalle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie e scientifiche, tiene in conto anche delle esigenze segnalate dal territorio. Il Piano, dunque, è il frutto di un lungo lavoro di analisi tecnica e normativa, e di un’azione continua di condivisione sia con gli operatori del settore che con le associazioni di categoria. Il primo punto della nostra azione è sempre stato la trasparenza e, proprio per questo, abbiamo deciso di costituire un Tavolo trasparenza, con il coinvolgimento degli operatori, per monitorare maggiormente l’andamento del Piano e per, eventualmente, mettere in atto azioni correttive”.
Lo ha precisato l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, facendo chiarezza in seguito alle incomprensioni registrate da parte di alcuni operatori.
“Questi chiarimenti sono stati suggeriti e approvati dal Tavolo tecnico che recepisce, di fatto, tutti gli input pervenuti dagli operatori del settore: vaccinazione; autocontrollo; ripopolamento; tempistiche dei controlli; definizione del capo positivo TBC da inviare al macello; obbligo delle imprese; sperimentazione vaccinazione dei capi adulti. Nonostante il Piano sia stato ampiamente condiviso con tutti gli operatori prima di essere varato – conclude l’Assessore Nicola Caputo – siamo sempre pronti al dialogo e al confronto costruttivo per fornire in qualunque momento risposte e chiarimenti”.
In particolare, ecco cosa prevede il Piano regionale per eradicare la tubercolosi e la brucellosi:
1) Vaccinazione
Il Piano introduce la vaccinazione obbligatoria per i capi tra i 6 e i 9 mesi solo nelle aziende ufficialmente indenni nell’area cluster è facoltativa nei comuni cuscinetto.
• La vaccinazione è obbligatoria anche nelle aziende dove il focolaio è stato estinto, ossia quando è effettuato l’ultimo controllo per la chiusura del focolaio stesso e non solo nelle aziende in possesso della qualifica sanitaria di Indenne da Brucellosi;
• la vaccinazione nei comuni cluster e nelle aree cluster non può essere facoltativa in quanto provocherebbe dei “vuoti immunitari” sul territorio e non garantirebbe la protezione dell’intera area sottoposta a profilassi vaccinale (Reg UE 429/2016 e Atti Delegati)
• la vaccinazione negli adulti non può essere consentita in quanto gli animali vaccinati diventerebbero portatori di Brucella RB51 e gli stessi costituirebbero fonte di eliminazione con gli escreti e secreti in maniera intermittente. Inoltre, sono documentati gli aborti da ceppo vaccinale (la bibliografia a riguardo è particolarmente consistente).
2) Autocontrollo
Qualcuno per denigrare il piano afferma che è previsto in soli tre casi: aborti, entro trenta giorni dal parto e sul latte.
• L’autocontrollo non prevede prove ufficiali che possono essere eseguite solo dall’Autorità Competente e quindi dai Servizi Veterinari delle AA.SS.LL.; di contro, in autocontrollo, possono essere eseguiti gli esami su latte mediante ELISA, sia di massa che su singolo capo, ogni qual volta il veterinario aziendale lo ritenga necessario; è fatta eccezione per i tori e per le manze prima del parto a cui può essere prelevato il siero unitamente al Veterinario Ufficiale, con destinazione dei sieri all’IZSM.
• le analisi in autocontrollo saranno eseguite dalle diverse sedi dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno.