Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo alla commissione intermediterranea: “Economia blu è strategica per lo sviluppo della Campania. Regione all’avanguardia in Europa nella gestione della pesca sostenibile”

  • Espressa la proposta di fissare al 2030 la scadenza per la ricostruzione degli stock ittici.

Villa San Giovanni (RC) 30 giugno – L’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo ha partecipato oggi ai lavori della Commissione Intermediterranea che ha coinvolto 40 regioni di 8 Stati membri dell’UE e di altri Paesi (Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna). La Commissione Intermediterranea (CIM) è uno dei 6 ambiti di intervento della CRPM – Commissione delle Regioni Marittime Periferiche il cui scopo è favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia.

“Il Piano regolatore del Mare colloca la Campania all’avanguardia tra le regioni europee in un settore come quello della Pesca che, peraltro, sconta un forte gap di innovazione la nostra Regione. Si tratta del primo progetto in Italia per la realizzazione di un “Geoportale del mare” un’assoluta novità che colloca la Regione Campania tra le prime in Italia a  sostenere la ricerca e l’innovazione in favore dello sviluppo dell’economia blu in questo campo, ancora inesplorato della Pianificazione degli Spazi Marittimi.  – ha dichiarato l’Assessore Caputo a margine dei lavori.

“Concepire la “Politica Comune della Pesca”, così come la Commissione l’ha presentata nel “Pacchetto non Legislativo”, dello scorso 21 Febbraio, per indirizzare le comunità costiere affinché siano sostenibili e resilienti significa garantire una ricca biodiversità marina protetta, ecosistemi in salute, in grado di rigenerarsi e un settore ittico resiliente, equo, a basse emissioni ed efficiente dal punto di vista energetico. D’altro canto, però, bisogna anche valutare l’impatto che un divieto di pesca “a strascico” nelle aree marine protette, così come ipotizzato nel suddetto pacchetto, avrebbe sul tessuto sociale ed economico e sulla sicurezza alimentare delle regioni marittime, sia nel breve che nel lungo termine.” ha proseguito l’Assessore.

“In estrema sintesi, come componenti della Commissione Intermediterranea della CRPM, consci che l’obiettivo della ricostituzione degli stock ittici nel Mediterraneo è un obiettivo condiviso, le azioni che dobbiamo proporre devono essere concrete e mirate, volte  a ripristinare gli ecosistemi marini e ridurre l’impatto delle attività di pesca sull’ambiente marino, rispondendo così anche agli impegni assunti dall’UE nello storico accordo raggiunto in occasione della COP15 di Montréal su un nuovo quadro globale in materia di biodiversità. Ciò nonostante, la proposta, che mi sento di sostenere, tra le altre proposte dalla Regione dell’Occitania, è quella di  fissare, al 2030 la scadenza per la ricostruzione degli stock ittici, visto il consenso scientifico, che la scadenza del 1° gennaio 2025 per il raggiungimento del rendimento massimo sostenibile (MSY) incluso nel WestMedMAP si è dimostrato essere  irrealizzabile. La Regione Campania crede fortemente nella sinergia con le altre regioni rivierasche del Mediterraneo per affrontare e risolvere problemi comuni e la nostra partecipazione ai lavori della Commissione è una testimonianza concreta di questo impegno”” – ha concluso l’Assessore Caputo.

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